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07/01/2009 23:59 | |
Binomio
Ciclo Conclusione – Capitolo 2 di 5
Capitolo 1: c’era una volta Lui
Questo momento si può interpretare in due modi: totale soddisfazione e terrore. Aisha è al mio fianco, addormentata, ma con il braccio sinistro ancora appoggiato sul mio petto e la testa sistemata sulla mia spalla. Se credessi alla totale soddisfazione, potrei gioire, sapendo di avere tutto quello che desidero, ma io sono della seconda interpretazione: mi sento terrorizzato perché ogni momento che passo insieme a lei la mia missione si fa sempre più lontana. Sto bene qui, ma non posso fare a meno di pensare che anche questa sia una prova di fede. Però, soffro, perché non è quello che voglio realmente, mi sento a disagio nel ricoprire un ruolo in cui non riconosco me stesso. Tutto quello che vorrei fare è liberare la mente.
Mi alzo dal letto ed Aisha si sveglia, puntando i suoi occhi verso di me, le piaccio davvero così tanto? Per un secondo mi balza alla mente la reazione che farebbe Isaia nel vedermi girare nudo nella stanza con la donna dei suoi sogni a scrutarmi le zone intime senza pudore. Sarebbe un brutto colpo, ma non c’è bisogno che lo sappia. Nella vita esistono anche i sognatori, quelli a cui è meglio nascondere qualche dettaglio.
Aisha: “almeno per altri nove mesi…”
Kratos: “come?”
Aisha: “sai, c’è una piccola possibilità che io possa diventare la madre dei tuoi figli”
Kratos: “io non avrò figli!”
Aisha: “e dai, non ti piacerebbe avere una famiglia? Non dico con me e nemmeno in questi anni, ma più avanti. Penso che ormai sei pronto a vivere da persona normale, sei come tutti gli altri, un perfetto cittadino che si sta integrando giorno dopo giorno in una società che ha sempre ripudiato”
Kratos: “lo so, però pensare a me come un padre di famiglia mi fa venire il terrore. Chi mi assicura che per realizzare il sogno di mio padre non diventi come lui? Un uomo spietato disposto a tutto?”
Aisha: “è questo il punto, quello era il sogno di tuo padre, non il tuo. Tu non hai alcun sogno, non ti è stato concesso, fin da piccolo eri diventato una cavia da laboratorio, è ovvio che ti senti spaesato, ma te ne farai una ragione solo quando lascerai tutto alle spalle. Promettimi almeno di provarci”
Kratos: “va bene, lascio perdere questa storia della religione, quello che mi importa è di essere felice, che gli dei scelgano qualcun altro a compiere questo incarico. Io voglio essere una persona normale, non mi interessa diventare importante. Quello che desidero è restare insieme a te”
Aisha: “già, però quando Isaia verrà a saperlo gli spezzeremo il cuore”
Kratos: “capirà! E’ un ragazzo intelligente”
Saluto la mia donna e capisco davvero che questa scelta fatta sul momento possa riportarmi alla normalità, non so per quanto, ma il mio desiderio è di provarci davvero. Io voglio solo essere felice, ora che nessuno manipola la mia mente non avrò visioni strane, pensieri imposti a distanza ed altre cose del genere. Libero di scegliere cosa fare della mia vita.
Capitolo 2: la Venere notturna
Guido sulla statale e raggiungo il locale, il mio bar preferito. Sistemo la lunga calza destra e saluto le amiche, quando all’improvviso una voce maschile mi chiama.
“ehi, Amelia, ho preso lo stipendio, quindi ho dei bei soldi per pagarti”
Amelia: “non sono una prostituta e comunque tu sei già ubriaco, il tuo alito puzza di fogna”
George, un mio vecchio amico, in passato abbiamo lavorato assieme ad un servizio fotografico, era un grand’uomo, ma quando si è rovinato per il vizio del gioco d’azzardo ha perso tutto quello che aveva: la famiglia, il lavoro e perfino la dignità. Io l’osservo e provo pena e disgusto per lui, ma anche compassione. All’improvviso, vedo un’altra donna che si sistema il rossetto sulle labbra, guardandosi in uno specchietto portatile. Una gran bella donna, così mi avvicino a lei e le chiedo se mi presta lo specchio. Lei mi guarda con aria un po’ stupita ed imbarazzata, ma sorride e me lo passa, dimostrandosi generosa. Così, controllo il mio trucco, ancora fresco di serata. Poi, la donna mi guarda meglio ed inizia a parlare.
“io sono Sandra. Sbaglio o tu sei la Venere notturna?”
Amelia: “è soltanto un soprannome… non sono così bella!”
Sandra: “secondo me sei molto interessante. Perché sai, ho visto come mi guardavi…”
In me c’è un’aria di eccitazione, vedo Sandra come una gran bella donna e… sì, sono lesbica. Questo vi fa capire che George aveva nessuna speranza anche se fosse stato un uomo elegante. Avvicino la mano a quella di Sandra e la porto verso di me, poi le do un bacio, come se fossi un uomo. Lei si lascia scappare una risata e si avvicina a me, dandomi un bacio sulla bocca. Assaporo quel momento e la stringo a me, sarà mia per tutta la notte, o almeno finché la mia luna non tramonterà.
Capitolo 3: matrimonio
E’ pomeriggio ed aspetto fuori dall’università il ritorno di Aisha, quando vedo arrivare Isaia di corsa, piuttosto seccato.
Isaia: “mi hai fregato la donna della mia vita. Io mi fidavo di te ed ora vi sposerete”
Kratos: “sposarci? Ma che dici?”
Isaia: “pensi di prenderti gioco di me? Io so tutto sul vostro futuro matrimonio, o meglio sulla proposta di Aisha”
Kratos: “ah, grazie per l’anticipazione, potevi evitare di rovinarmi tutto”
Isaia: “ma io… scusa. Anzi, ma quale scusa, tu mi porti via l’anima gemella ed io mi scuso con te? Tutto quello che posso fare è di prenderti a ceffoni… in un videogioco di Wrestling, si intende. Stasera ti sconfiggerò usando Fat Hardy, ah, ah, ah, e vedrai come ti umilierò il personaggio”
Kratos: “contento tu!”
Isaia: “senti, John, io sono fedele ai dieci comandamenti, non potrò desiderare la donna altrui, quindi se la sposi, mi togli il pensiero più importante. Non sposarla, o almeno aspetta un po’ di tempo, non sono ancora pronto per questo grande passo”
Kratos: “il grande passo lo dovrei fare io, non tu”
Isaia: “dimenticare la donna che ami è più difficile che portarla sull’altare, te lo garantisco”
Kratos: “senti, ne parlerò stasera con Aisha, comunque grazie per l’anticipazione, potrei darle l’anello prima che sia lei a farlo”
Isaia: “John, ripensaci. Non farmi questo, probabilmente sono il tuo unico amico… non puoi voltarmi le spalle”
Kratos: “ci penserò, poi ti farò sapere. Se mi sposo, riceverai l’invito, ma niente scenate!”
Di sera, Aisha mi invita al ristorante, poi inizia ad essere timida, so già cosa vuole dirmi, ma l’anticipo.
Kratos: “Aisha, vuoi sposarmi?”
Le mostro l’anello e lei è incredula, tira fuori un altro anello, questa volta per me.
Aisha: “John, io e te abbiamo avuto la stessa idea. Questo può voler soltanto dire che noi ci amiamo davvero”
Kratos: “devo essere sincero. Una parte di me ti ama, ma l’altra pensa soltanto alla missione di suo padre. E ti posso garantire che con questo matrimonio scoprirò quale delle due parti sarà quella dominante, non ho una doppia personalità, ma una sola. Ed io spero che a prevelere sia il mio amore per te”
Aisha: “John…”
Kratos: “Amelia!”
Aisha: “ehi, chi è Amelia?”
Kratos: “Amelia è la Venere notturna. Non potrei mai sposarti senza prima parlarti della nostra relazione…”
Aisha: “cosa? Hai un’altra donna?”
Kratos: “in realtà…”
Capitolo 4: identità
Mi accendo una sigaretta, quando poi trovo una lettera sul tavolino, una busta chiusa. E’ la scrittura di John.
Cara Amelia,
mi sposerò con Aisha, le ho parlato di te ed ha compreso. Però, dopo il matrimonio, non avremo più niente a che fare, me l’ha fatto promettere. Goditi questi ultimi giorni finché puoi,
John.
Abbasso la testa, triste, desolata. Perché quel matrimonio? John non può essere un uomo normale, non potrà mai esserlo. Così, decido di occuparmi personalmente della questione, avvicinandomi ad uno scaffale nel retro dell’armadio, dove prendo un coltello. Osservo il coltello e lo infilo nella sua custodia, poi mi reco verso la casa di Aisha, abbiamo qualcosa di cui parlare… da donna a donna.
Anche se ormai è sera tarda, Aisha sta ancora studiando sui libri dell’università, ha un’espressione addormentata, ma non si è ancora accorta di me. Poi, quando mi vede sembra piuttosto sorpresa.
Aisha: “cos’è, uno scherzo?”
Amelia: “ho pensato che dovessi incontrarmi”
Aisha: “quando John mi ha parlato di te quasi stentavo a crederci. Non credevo fosse vero, invece nel vederti qui mi rendo conto che è tutto reale”
Amelia: “voglio fare l’amore con te”
Aisha non ci crede, è stupita dalle mie parole, ma non sa resistere. La Venere notturna ha colpito ancora, ma questa volta è diverso, è sentimentale, è passionale, è personale. Se non fosse che…
Aisha: “a che ti serve il coltello?”
Amelia: “gira voce che ti piace farti legare le braccia quando fai l’amore. Con quello ti slegherò”
Aisha: “guarda caso, sai proprio tutto di me”
Amelia: “sì, voglio stare tutta la notte qui con te”
Aisha: “anch’io lo desidero”
Capitolo 5a: John; Capitolo 5b: Amelia
E’ mattina e sono nel letto con Aisha, ha ancora le braccia legate, ma dorme come un ghiro. Le do un bacio, sono felice che lei diventerà mia moglie. Improvvisamente, trovo un coltello, so perché è lì… l’ha portato Amelia. Lo afferro e slego Aisha, che si sveglia e mi sorride.
Aisha: “ciao, John! Che piacere vederti”
John: “ieri sera tu ed Amelia…”
Aisha: “è stato incredibile, non ero mai stata a letto con una donna”
John: “secondo te, ci sarà spazio per Amelia dopo il matrimonio?”
Aisha: “guarda, è tanto strana questa situazione. Non spetta a me giudicare il nostro futuro, dobbiamo farlo insieme, ma quello che mi stupisce è che parli di lei come se fosse una persona distante, quando invece è parte di te”
John: “lo so, ma mi riesce difficile identificarmi in lei, così come per lei è complicato essere in me”
Travestitismo, l’ho scoperto come metodo per risolvere i miei problemi con la droga. Ero per strada, distrutto, in astinenza da droghe e lacrimante, non potevo più resistere. In quel momento, ho visto una donna, ma guardandola meglio mi sono accorto che in realtà era un uomo, un uomo vestito da donna. Fino a quel giorno, avevo trovato molto bizzarro tutto questo, in quel momento ho capito tutto.
Noi siamo soltanto quello che vogliamo essere, o quello che crediamo di dover essere.
Facciamo quello che ci viene imposto da noi stessi e quando le nostre azioni non ci piacciono, dobbiamo cercare un rifugio, un’altra identità per coprire i nostri errori.
Ho sbagliato molto nella mia vita, sono tante le cose di cui mi pento, ma c’è qualcosa che mi permette ancora di vedermi allo specchio: il binomio fra la persona che sono di giorno e quella di sera.
E’ vero quello che dice Aisha, John ed Amelia non sono altro che me, due specchi della mia anima, non posso abbandonarne uno in questo momento perché necessito di una maschera che mi protegga da me stesso.
Un giorno saprò accettarmi per quello che sono sempre stato, John Kratos, wrestler di successo, ma ancora non riesco ad accettare le mie nottate in cerca di una dose. Per questo cambio identità e non mi importa se divento popolare sotto il nome di Venere notturna, non commetto più lo stesso errore.
La strada per la felicità è dura da percorrere, però ci voglio provare, insieme ad Aisha.
Infine, mi chiedo chi è che vi sta dicendo tutto questo: John o Amelia?
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