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Post: 21 | Registrato il: 11/11/2006 | Sesso: Maschile | Handler | New Star | Mark Harrison/Jonathan Garrett | |
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  12/12/2006 21:46 | |
New York, autunno 2004
Il porto di New York era qualcosa di impressionante per chi lo vedeva per la prima volta: decine e decine di navi, dai traghetti alle superpetroliere, affollavano i moli; migliaia di persone, marinai e passeggeri, ispettori della dogana e commercianti in cerca di affari, camminavano in tutte le direzioni, centinaia di casse ovunque, in attesa di essere portate nei depositi o sui camion.
Mark però non ci faceva neanche caso: aveva altri problemi per la testa; a casa non c'erano soldi, e l'affitto e le bollette incombevano come un'onda anomala. Aveva bisogno di un lavoro, anche temporaneo, ma che gli permettesse almeno di non farsi staccare luce e gas e di tenere buono il padrone di casa.
Il porto gli era sembrato il posto migliore per trovare qualcosa da fare, ma stava iniziando a pensare di essersi sbagliato: erano due ore che girava tutte le banchine, e non aveva ottenuto nulla; non occorrevano manovali per le operazioni di carico e scarico, non occorrevano addetti alle pulizie...al massimo poteva servire qualche marinaio, ma lui sapeva di non potersi allontanare a lungo da casa, con i fratellini che lo aspettavano e che dipendevano da lui
Stava per arrendersi e andarsene quando un tizio vestito da uomo d'affari lo avvicinò:- Ehi, ragazzo! Ho sentito che cerchi lavoro. Ti va di guadagnare cinquecento dollari?
A Mark fischiarono le orecchie: quei soldi sarebbero bastati per pagare le bollette, dare almeno un anticipo al padrone di casa, abbastanza per non farsi sfrattare, e mangiare per almeno un paio di settimane.
- Certo che mi va!- rispose entusiasta,- Cosa devo fare?
- Bene.- disse sorridendo l'uomo, poi indicò una piccola nave da carico ancorata poco lontano:- Vedi quella nave? Il suo carico deve essere scaricato al più presto, ma non ho ancora trovato nessuno che lo faccia. Vieni domattina presto e scarica le casse che sono nella stiva. Avviserò il sorvegliante del tuo arrivo, ti darà una mano lui. Sul molo troverai un camioncino su cui caricarle, e a lavoro finito l'autista ti darà i tuoi cinquecento dollari. Affare fatto?
- Certo!- esclamò raggiante Mark. Non si aspettava un simile colpo di fortuna, e sprecarlo gli sarebbe sembrato un delitto.
Il lavoro andò a buon fine senza problemi: le casse erano almeno una cinquantina, ma non erano molto pesanti, e usando un carrello elevatore Mark non ci mise molto a caricarle sul camioncino. Entro l'ora di pranzo aveva incassato, era stato a pagare le bollette, aveva sistemato le cose con il padrone di casa, comprato da mangiare e gli restavano ancora settanta dollari da tenere di riserva. Decisamente le cose erano andate meglio che nelle sue migliori previsioni, e Mark andò a letto sperando che la fortuna, dopo tanti colpi bassi, stesse finalmente girando dalla loro parte.
La mattina dopo la polizia fece irruzione nella loro casa, lo ammanettò davanti agli occhi spaventati dei suoi fratellini e lo portò alla centrale. Quando gli spiegarono il perché di quell'arresto a Mark montò il sangue alla testa: il giorno prima qualcuno aveva rubato cinquanta casse di Dvd originali da una nave attraccata al porto, con la complicità del sorvegliante, il quale aveva fatto il suo nome. Inoltre era stato riconosciuto mentre scaricava la nave in questione.
Una volta chiarita la situazione il commissario, che sembrava credere alla sua storia, lo rilasciò sulla parola, ma gli fece capire che se non avessero trovato l'uomo che lo aveva assunto per scaricare la nave lui si sarebbe trovato in guai seri: lo avrebbero accusato di furto e contrabbando, e qualche anno di galera non glielo avrebbe tolto nessuno
New York, in una palazzina di Manhattan, tre giorni dopo.
Alex Corner si sentiva veramente il re dei truffatori: aveva in casa quasi mezzo milione di dollari in Dvd originali nuovi di zecca; il giorno dopo l'inviato di una organizzazione criminale dedita al contrabbando sarebbe venuto a ritirarli; lui avrebbe incassato un bel po' di quattrini e se la sarebbe squagliata da New York, per cominciare un altro giochetto simile da un'altra parte. Non era certo il primom che faceva, ed erano sempre andati tutti a finire bene.
Trovare quel sempliciotto cencioso per scaricare la nave fingendosi il padrone dopo aver corrotto il sorvegliante, poi, era stato un colpo da maestro; era il capro espiatorio ideale; la polizia, se avesse scoperto qualcosa, se la sarebbe presa con il ragazzo e con il guardiano, lasciando in pace lui. Si, era decisamente ad un passo dalla sicura ricchezza.
Qualcuno bussò alla porta.
Circospetto, poiché quel giorno non aspettava nessuno, Corner prese una pistola ed andò nell'ingresso, aprendo appena uno spiraglio per vedere chi fosse il visitatore.
Fu un lampo: la porta si aprì di schianto, quasi uscendo dai cardini; il truffatore, colpito, fu scagliato a un paio di metri di distanza; la pistola gli cadde di mano e finì sotto un mobile.
Quando Corner, dolorante, alzò gli occhi, sbiancò in viso: fermo sulla porta, con un ghigno sadico dipinto in faccia c'era un ragazzo dai capelli neri che ricordava tremendamente bene.
- Tu!- urlò spaventato l'uomo.
- Si, io.- ghignò Mark facendosi scrocchiare minacciosamente le dita delle mani,- Ci ho messo tre giorni a trovarti, ma quando passi tutta la tua vita praticamente per la strada alla fine scopri sempre dove trovare le informazioni. Sai, ho conosciuto molte canaglie peggiori di te, ma nessuno si era mai dimostrato tanto bastardo e infame nei miei confronti. Normalmente io sono un tipo tranquillo, ma tu mi hai fatto arrabbiare!
E chiuse la porta dietro di se.
Il giorno dopo la polizia trovò un uomo legato e imbavagliato e con i segni di un pestaggio davanti ad un commissariato. Nella tasca della sua giacca c'era un biglietto che spiegava chi fosse, e lui fu più che felice di confessare pur di essere portato ad un ospedale, perché non stava affatto bene.
Quando il giorno dopo il commissario che voleva interrogarlo raggiunse l'ospedale e chiese ad un dottore:- Quando si riprenderà?-, quello rispose:- Non lo so. Echimosi e traumi non sono poi molto gravi, ma abbiamo dovuto fargli una accurata lavanda gastrica, e forse dovremo fargliene anche un'altra. Nel suo stomaco abbiamo trovato i pezzi di almeno una sessantina di Dvd, e crediamo ce ne siano ancora!
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