Resurrezione {Spot Hygthler per Maniacs}

Resurrezione



« La morte non va temuta perché quando ci siamo noi non c'è lei e quando c'è lei non ci siamo noi » (Cit. Epicuro)

Fin da tempi antichi si ci è sempre chiesto cosa fosse la morte e soprattutto cosa fossero i mali, inutile dire che nessuno lo ha mai capito. Eppure dovrebbe essere facile capire cos’è il dolore, cosa sono le sofferenze, dopo tutto sono sempre esistite e sempre esisteranno. Così l’uomo ha pensato di inventare qualcosa, un qualcosa che spieghi cos’è il dolore e come questo possa essere evitato: la Religione. Tutti nella vita hanno cercato un dio, popolazioni intere lo hanno fatto, popolazioni intere hanno sterminato, violentato, distrutto, saccheggiato in nome di un qualcosa che probabilmente nemmeno esiste. Certo è spesso avvenuto che vi fossero interessi dei soldati e dei comandanti nelle guerre di religione, tuttavia il motivo fondamentale per cui queste avvenivano restava sempre l’ideologia e la fuga dal male.

La fuga dal male che è sempre causa di altro male.

Il mondo è male, la vita è dolore, e le persone non sono altro che strumenti volti a portare la parola del “signore” in giro per il mondo.

Probabilmente l’unico uomo ad essere andato vicino alla verità su questa questione millenaria fu Epicuro che, attraverso la sua dottrina, sosteneva tre tesi particolari:

- La morte non va temuta perché quando ci siamo noi non c'è lei e quando c'è lei non ci siamo noi
- I mali se affliggono duramente affliggono per poco, altrimenti se lo fanno a lungo vuol dire che si possono sopportare.
- Gli dei non si interessano dell’uomo in quanto vivono nell’intermundia

Tuttavia l’inettitudine dell’uomo ha portato a non credere a quest’uomo e a perseguirne i seguaci, basti pensare alla fine che fece il suo maggiore adepto a Roma: Lucrezio che dopo la morte fu accusato di essere pazzo. In fondo è l’uomo a volere il male, è l’uomo a cercarlo. La guerre sono state il pane quotidiano della gente, la società stessa si basa sulle sofferenze. Nulla ormai fa più specie, anche perché, se così fosse, l’uomo stesso si farebbe paura e schifo da solo.

Tutti siamo causa dei nostri mali e di quelli altrui, ci condanniamo quando apriamo per la prima volta gli occhi in questo mondo, sporcando le nostre anime candide.

No.

Per me non è così. La mia anima non è candida ne lo è mai stata, la sofferenza non crea in me ne scompiglio ne null’altro. Solo indifferenza, solo la certezza che quello che si prova in questo mondo non è nulla a confronto di quello che si prova nel mio regno, il mio regno creato sulle fiamme e sul dolore, sul sangue e sulle urla. La dannazione eterna non è che una splendida sinfonia, migliore di tutte quelle già scritte, inizia con la morte e non termina mai. Essa è inevitabile tutti nasciamo già luridi e puzziamo di morte fin da subito, possibilità di salvezza non ne abbiamo, la nostra unica certezza è la morte. La morte è la fine e l’inizio. La morte è tutto.

Tutti la evitano ma la adorano in contemporanea, soprattutto i cristiani, infatti se ci soffermiamo a pensare è evidente come il cristianesimo sia la religione basata maggiormente sulla morte, Cristo è dio che si fa uomo e che viene tra gli uomini dove viene crocefisso.

I cristiani adorano la morte e le sofferenze del proprio dio.

Io però ho un mio personale culto, quello per me stesso, quello che in fondo in fondo tutti gli uomini hanno, quello che, come ho già detto, accomuna tutti i popoli.

Io credo in satana come mio unico dio, io credo in me stesso.

A voi tutti miei sudditi dico una cosa:

GIOITE

Sono risorto

Sono risorto e porterò dolore

Sono risorto e porterò sofferenza

Sono risorto

Satana è risorto

GIOITE

Amen