Uno soltanto. [pVw: Sebastian "The King" Sley]

Già lo sai!
Fin da quando porgi le fruscianti banconote alla cassiera sai che sono soldi buttati nel cesso, tirata di sciaquone compresa!
Durante la prima settimana, forse anche la seconda, seguirai le tue routine alla perfezione, sfruttando ogni secondo del tuo tempo libero per perdere quei kili di troppo che proprio bene non ti stanno e poi.... e poi tutti sappiamo come va a finire: -"Oggi proprio non ce la faccio! Niente palestra, è molto più salutare riposare sul divano stanco come sono! Domani però doppia seduta!"- e così via, per giorni e giorni, fino a quando non perdi la speranza che nel tuo portafoglio ricompaiano alcune decine di euro e che tutto sia stato un sogno.
Quando però sei un pro wrestler tutto cambia, quello è il tuo lavoro e non c'è via di scampo, ogni giorno tra quelle 4 mura, cambiano le città, le persone, gli attrezzi ma non la sostanza: E' IL MIO LAVORO.
Ti ripeterai fino alla noia ogni qualvolta farai il tuo ingresso in uno di quei monolocali in cui alcune volte fa un caldo insopportabile soltanto perchè chi li apre per risparmiare sull'affitto non fa caso che la sua palestra è 50 metri sotto terra! E il più delle volte fa un freddo indicibile siccome chi deve tirar fuori i soldi per il riscaldamento ha il braccino corto e fa credere ai suoi clienti che i suoi caloriferi siano riscaldati con un nuovissimo composto chimico capace di sprigionare calore senza scottare.
E così via: stretching, allenamento, ring.
Sempre così!
Non importa chi tu sia, perfino il Re è costretto a questo.
Anche il Re deve sudare per raggiungere risultati, soprattutto il Re!

Sebastian Sley:

“... Novecentonovantasette ...
... Novecentonovantotto ...
... Novecentonovantanove ...
... Mille! “

Sebastian si trascinò fino alla panca in legno, prese un asciugamano dal borsone , lo passò sul viso per asciugarsi della fatica e chiusi gli occhi si fece cadere all’indietro, stanco.
Alzò una mano in segno di saluto a Jhon, il ragazzo che lo sorpassava. Era conscio che il suo allenamento era solo agli inizi e si malediceva per aver optato per un allenamento ulteriore in vista di Avalanche, tuttavia sapeva che questa volta non poteva fallire. Così si fece coraggio e si rialzò in piedi, si portò sul quadrato allestito per l'occasione: lanci alle corde, cadute, qualche sottomissione e solo infine poche delle sue proiezioni preferite, ma questo non poteva bastargli, chiese all'amico di far più forte, tutto ebbe inzio.

' VIA!

Posizione di clinch al centro del ring, il Re la interrompe con una gomitata al petto nemico e fireman's carry! Si lancia su di lui... armlock, Jhon si libera con una capriola ed un calcio, balzo prima sulla seconda, poi sulla terza corda e croosbody! Pin! 1... 2.... No! Sley ribalta! 1... 2... No!
Entrambi in piedi allo stesso tempo, Jhon parte con dei cartoni a Sley che tenta di rispondere, ma è soffocato dai colpi dell'avversario che lo porta all'angolo, serie di shoulder block e... Stinger splash! No! Sley evita e connette con un german suplex! Rimbalza alle corde e colpisce con una clothesline Jhon e ancora una seconda che lo stende definitivamente 1... 2... No!
Jhon si rialza con l'ausilio di Sley che poi lo mette in ginocchio con una axe handle alla schiena, mat slam!
Jhon è un osso duro, si rialza, il Re la pende come una sfida e lo solleva sulle sue spalle, Electric Chair Drop! Sebastian aspetta che Jhon si rialzi, ma fa l'errore di farlo vicino al paletto, Sley lo stordisce con altri european uppercut, lo alza sulla terza corda e poi ci sale lui stesso. ROYAL PUNISHMENT!

***BAM***

'

Cadde all'indietro, battè la testa, questo gli raccontarono al suo risveglio.
Il medico che ora con i controlli del caso cercava di scacciare tutte le possibilità di un trauma cranico sembrava ottimista, anche Sebastian era più tranquillo ora, seguiva tutte le indicazioni del dottore affinchè tutto potesse svolgersi al meglio e nel minor tempo possibile. Si mise seduto, parlò per minuti con l'uomo, ad un certo punto il tempo si fermo, chinò la testa, gli era stato chiesto: - "Perchè fai tutto questo? Il gioco vale la candela?"-.
Nella sua mente la risposta era stata istantanea: "Sì". Poi iniziò un difficile processo di assimilazione della notizia, il suo cervello iniziò ad analizzare pro e contro, senza mai fermarsi e apparentemente senza arrivare ad una conclusione, fino a quando non si soffermò su uno di quei pensieri che incalzavano il suo pensiero. "Sì, ne vale la pena. Io sono il Re, non posso fallire una seconda volta". Ancora... Ancora una volta quella parola: FALLIRE.
Una vera ossesione, non si era mai dato pace dalla sconfitta contro Filound, non lo aveva mai accettato e tutte le sue azioni erano state condizionate da quell'episodio.

Cobra un fallito?
Cobra un buono a nulla?
Cobra troppo vecchio?

Niente di questo era vero.
Niente, detto o fatto, gli aveva fatto dimenticare quella serata, NON poteva dimenticare!
Sebastian provò per alcuni uno stato di smarrimento, poi il medico preoccupato dal silenzio del giovane lo schiaffeggio, quel gesto lo riportò alla realtà. - "Sì, ne vale la pena!" - disse, e continuò da solo, senza che nessuno lo potesse sentire - "Non posso cancellare quello che già è stato fatto ... riscattarmi, ad Avalanche la mia occasione, NON posso FALLIRE! Sopravvivere è l'unica via per mettersi tutto alle spalle, chiudere un capitolo e iniziare a scriverne uno nuovo, pieno di successi e gloria degne di Re!" -.
Era già tardo pomeriggio, tra poco sarebbe dovuto partire. Si rialzò in piedi, con il benestare del dottore abbandonò la stanza in silenzio, nessun'altra parola, d'ora in poi soltanto il ring avrebbe potuto proferir verbo e Sebastian ne chiedeva uno soltanto: FINE.